Cambiamenti climatici e vino: come evolve la produzione del vino Lessini Durello DOC
In un luogo dove vino e territorio sono così legati, anche i cambiamenti che si stanno verificando a livello climatico possono incidere. Di questo ha risposto ai microfoni de I Grandi Vini il professor Luigi Mariani.
“La zona di produzione del Durello risente dell’influsso Mediterraneo, anche se piove molto in estate – afferma Mariani -. Analizzando i dati meteo con riferimento a due periodi, passato 1973-2000 e presente 2001 – 2020, risulta che le precipitazioni sono invariate. Mentre le temperature medie annue sono salite di 2,5°C. I risvolti sono positivi, perché questo vitigno riesce ad esprimere al meglio le sue caratteristiche, e a maturare 15 giorni prima della fase più fredda autunnale. Ogni annata va comunque vista a sé, con i suoi problemi come la siccità di quest’anno”.
L’importanza della biodiversità nelle caratteristiche del vino Lessini Durello
Come si legge ancora nel sito del Consorzio, la biodiversità è uno dei tratti caratteristici del vino Lessini Durello e della sua zona di produzione. “La presenza di boschi e prati, di insetti predatori e impollinatori, di microrganismi indigeni che vivono in simbiosi con le piante, costituiscono elementi altamente qualificanti in termini di qualità della vita del vigneto”.
“La biodiversità va sempre contestualizzata in senso agronomico. E quindi dei sistemi delle colture – aggiunge il professor Mariani -. Per esempio, avere un campo di grano pieno di papaveri non è biodiversità positiva, perché porta a produrre 10 quintali di grano a fronte dei 70 che si potrebbero produrre. Né si deve demonizzare l’utilizzo di mezzi tecnici come i fitofarmaci, senza i quali non si fa viticoltura. È un vantaggio per l’ambiente anche in termini di contenimento dell’impatto ambientale e anche di tutela del paesaggio di quelle colline”.
Come il clima influenza il vino: l’importanza dei dati
Quali suggerimenti per migliorare ancora la produzione di vino nel territorio? Secondo il professor Mariani bisogna attenersi ai dati.
“Per fare una buona viticoltura, si deve avere una visione quantitativa dei fenomeni: temperature, piogge, vento, radiazioni vanno rilevati correttamente con misure e modelli. Con le misure per ricavare i dati, e con i modelli per trasformare questi dati in modo da operare sulla vite. I viticoltori dovrebbero basare la propria visione su valori e su numeri. Galileo Galilei diceva che bisogna misurare con gli occhi della fronte e poi interpretare le misure con gli occhi del cervello. Noi eredi di questa tradizione culturale dovremmo essere molto più attenti a questa cosa, e bisognerebbe trasferirlo anche ai giovani”.
(Stefania Tacconi)
https://www.igrandivini.com/news/vino-lessini-durello-caratteristiche/
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