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Stefania Tacconi

Enosofia spicciola: qualche suggerimento per riconoscere e gustare una bottiglia al meglio

Negli ultimi anni nel nostro Paese sono sempre più le persone che si appassionano al settore del vino, che si iscrivono a corsi di degustazione, per imparare ad apprezzare i vini e a conoscere l’incredibile varietà di vini presente nel panorama italiano. Non sono solo esperti di sesso maschile, tutt’altro, sono numerose anche le esperte di sesso femminile, anche se permane nella mentalità comune la tendenza a considerare esperto di vino sempre l’uomo. Vi è mai capitato di trovarvi al ristorante in una compagnia e poi di dover poi ordinare il vino? A chi viene affidata di solito la scelta del vino?? E a chi la farà assaggiare poi il/la camieriere/a?

Quando ero una neofita del vino, mi piaceva osservare i sommelier durante le fiere e ascoltare i loro commenti. Ero scettica nel pensare che riuscissero davvero a sentire tutti quei profumi o sapori. Ne parlai con uno molto esperto Paolo Basso, conosciuto in uno stand al Vinitaly, che porgendomi un calice ad annusare disse: “Senti questo: ha un netto odore di Mortadella!!! Non lo senti??”. No!! Decisamente non fui in grado di riconoscere quell’odore, ma con le sue indicazioni cominciai a scoprire piano piano alcuni aromi. (N.d.R. Paolo Basso nel 2013 divenne miglior sommelier del mondo).

In realtà la degustazione è molto tecnica, direi quasi scientifica, e se dovessimo considerare il vino come una scheda tecnica con assegnato un punteggio per ogni valore, la cosa risulterebbe alquanto noiosa. Il vino deve essere prima di tutto un piacere, mentre la degustazione aiuta a capire meglio cosa abbiamo nel bicchiere e a scegliere con più attenzione.

In questa rubrica vi daremo qualche suggerimento per conoscere, riconoscere e gustare una bottiglia al meglio, senza la pretesa di rendervi tecnici esperti dalla scienza infusa o sommelier professionisti, ma semplicemente BUONGUSTAI.

Per degustare al meglio un vino si deve avere solamente un buon occhio, un buon naso e un buon palato, perché la degustazione si articola sostanzialmente in tre fasi che coinvolgono i vostri sensi ossia: l’esame visivo, l’esame olfattivo e l’esame gustativo (o gusto- olfattivo). In ognuna di queste fasi si possono riconoscere determinate caratteristiche nel bicchiere che state sorseggiando.

Se dunque pensate di avere un buon occhio, un buon naso, e un buon palato siete già ad un buon punto. Basterà un po’ di allenamento e diventerete dei bravi assaggiatori.



Stefania Tacconi

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