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Stefania Tacconi

Ad ogni vino la sua bottiglia

31 gennaio 2021

La bottiglia che contiene il vino ha una grandissima importanza nella produzione del vino, non solo per fattori estetici, ma anche per permettere la conservazione e l’affinamento del vino stesso nel tempo.

Il materiale con il quale le stesse sono realizzate è il vetro da secoli; fino ad oggi nessun altro materiale si è rivelato migliore. Anche la forma delle bottiglie ha una sua funzionalità. Ad esempio la “Champagnotte”, usata per i vini spumantizzati e che ha la pancia più larga rispetto ad una bordolese, serve a contenere al meglio la fermentazione degli stessi.

Proprio in Champagne nacque l’usanza nel XIX secolo, per le grandi feste delle ricche famiglie, dove gli invitati erano evidentemente numerosi, di utilizzare formati più grandi delle tradizionali bottiglie 0,75cl. Se ci si trova di fronte una magnum, il quantitativo corrisponde ad una doppia bottiglia, quindi 1,5lt. (sembra che questo sia il formato migliore per l’affinamento del vino).Salendo nella scala i nomi richiamano personaggi biblici, proprio a sottolineare l’importanza delle stesse. Quindi la Jèroboam , il nome è quello di due re d’Israele, di cui il primo è considerato il fondatore del regno, (corrisponde a 3lt. ovvero 4 bottiglie). Réhoboam 6 bottiglie (litri 4,5), da Roboam, re d’Israele e figlio di Salomone.

Si sale alla Mathusalem, da Matusalemme, il patriarca che secondo la Genesi visse per quasi 1000 anni (6 lt. cioè 8 bottiglie). Può riempire fino a 56 calici! Abbiamo poi la Salmanazar (12 bottiglie – 9lt.) un nome che appartenne a 5 re Assiri. Balthazar (16 bottiglie – 12lt.) il cui nome deriva da uno dei Re Magi; Nabucodonosor (20 bottiglie – 15lt.) re che rese Babilonia la metropoli del mondo occidentale e si impadronì di Gerusalemme, da cui esiliò la popolazione. Salomon (24 bottiglie – 18 lt.) intitolata al famoso e saggio re d’Israele; Primat (36 bottiglie – 27 lt.) dal latino “primo ordine” nome dato ad alcuni arcivescovi che avevano una certa superiorità su tutti i vescovi e gli arcivescovi di una regione.

E infine la più capiente Melchisedec (40 bottiglie – 36lt.) ispirata al sacerdote che nella Genesi battezzò Adamo, e che sembra trasformasse in oro tutto ciò che toccava. Può riempire ben 280 bicchieri. Generalmente i formati più grandi sono abbastanza rari e si trovano prevalentemente per i vini spumantizzati. Considerando il peso, servire il vino nei calici non è molto agevole, e si ricorre spesso ad appositi strumenti.

Stefania Tacconi


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